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Assolatte: l’industria casearia continua a prosperare nel settore dell’export

Assolatte: l’industria casearia continua a prosperare nel settore dell’export
  • PublishedGiugno 20, 2023

Sebbene l’export italiano stia mostrando i primi segni di flessione, l’industria casearia continua a prosperare. Nel primo trimestre del 2023, le esportazioni di formaggi italiani sono aumentate del 3,9% in termini di volume, portando a casa ben 100mila tonnellate di prodotti extra. In un arco di tempo di soli due anni, le esportazioni hanno raggiunto una crescita quasi del 6%, rendendo il settore dei latticini uno dei più performanti nel panorama alimentare italiano.

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78esima assemblea di Assolatte: un mercato da 18 miliardi di euro

Oggi a Milano si è svolta la 78esima assemblea di Assolatte, l’organizzazione che rappresenta circa 1.500 aziende del settore lattiero-ceaseario, un settore del valore di 18 miliardi di euro. Cinque miliardi di questa somma provengono direttamente dai mercati esteri, dove i formaggi italiani, nonostante un aumento dei prezzi, continuano a godere di una domanda crescente.

Il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, ha sottolineato che la mozzarella è uno dei prodotti più performanti. Attualmente, è il formaggio più esportato con 137mila tonnellate, circa il 35% della produzione annuale. Nei due anni passati, le esportazioni di mozzarella sono cresciute del 28%. Anche il mascarpone sta vivendo un boom, con un aumento del 52% grazie alla crescente popolarità del tiramisù nei mercati asiatici.

Altri formaggi, come la burrata, vengono trasportati in aereo per mantenere la freschezza e hanno visto aumentare le loro esportazioni del 16% negli ultimi due anni. Il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, classici intramontabili, hanno registrato una crescita del 10%, mentre le loro varianti grattugiate hanno visto un aumento delle vendite del 23%. La maggior parte delle esportazioni italiane, l’80%, vanno ai Paesi europei, con la Francia in testa per gli acquisti. Ma anche il mercato degli Stati Uniti è fondamentale, dove l’Italia rimane il leader indiscusso del mercato dell’importazione.

Le sfide del settore lattiero-caseario

Tuttavia, il settore lattiero-caseario non è esente da sfide. L’anno scorso, il costo del gas e dell’energia è aumentato in media del 150% rispetto al 2021. Inoltre, il tasso d’interesse della Banca centrale europea è aumentato del 700% in un anno, con conseguenze devastanti per prestiti e mutui.

Di conseguenza, i prezzi di vendita di formaggi e latticini sono aumentati. Tuttavia, secondo Zanetti, gli aumenti hanno avuto un impatto minimo sulla capacità di spesa delle famiglie, poiché gli italiani spendono solo l’80% del loro reddito giornaliero per i prodotti lattiero-caseari. Secondo Assolatte, solo il 2% della spesa mensile degli italiani va verso l’acquisto di latte, burro, formaggi e yogurt.

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