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PMI Italiane: Sostenibilità Ambientale tra le priorità aziendali

PMI Italiane: Sostenibilità Ambientale tra le priorità aziendali
  • PublishedLuglio 20, 2023

Il perseguimento della sostenibilità emerge come l’obiettivo chiave per l’80% delle piccole e medie aziende italiane, nonostante gli ostacoli posti da inflazione, crisi energetiche e incertezze geopolitiche.

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Questa rilevante constatazione è frutto di un’analisi eseguita dall’Osservatorio Deloitte Private su un pool di 300 PMI del territorio italiano.

Le aziende prese in esame, come evidenziato dagli autori della ricerca, si trovano a dover sviluppare strategie di gestione per una gamma diversificata di rischi.

Per mitigare gli effetti di tali fenomeni esterni e garantire una crescita continuata, le aziende sottolineano come sia di fondamentale importanza focalizzarsi, nel breve termine, su specifiche azioni, quali l’incremento degli sforzi in direzione della sostenibilità e l’espansione dell’ecosistema commerciale“, emerge dallo studio di Deloitte.

L’importanza di adottare modelli di business più sostenibili

Ernesto Lanzillo, leader di Deloitte Private, rispondendo allo scenario corrente, afferma che “per le aziende italiane diventa imperativo adottare un approccio che assicuri stabilità sia dal punto di vista finanziario che organizzativo, capace di rispondere alle aspettative degli stakeholder anche in condizioni avverse. In un mercato che diventa sempre più globale e interconnesso, l’adozione di modelli di business più sostenibili e l’apertura a pratiche di collaborazione possono rappresentare la strada da seguire per far fronte alla molteplicità delle sfide che si presentano. Per le PMI, risulta vitale l’adesione agli standard ESG e la cooperazione all’interno di ecosistemi virtuosi“.

Sostenibilità una priorità nel piano strategico

Le conclusioni dello studio dimostrano come la sostenibilità sia diventata un obiettivo principale per le imprese: circa 8 su 10 la ritengono una priorità nel proprio piano strategico (80%) o esprimono la convinzione che la sostenibilità contribuisca a conservare il valore aziendale (79%), migliorando la capacità di adattamento a mutamenti ambientali, sociali ed economici.

Due terzi delle aziende intervistate riconoscono un’importanza significativa a tutte e tre le aree (ESG) che compongono la sostenibilità (ambientale, sociale e di governance), mettendo però in evidenza una maggiore attenzione per la componente sociale (38%) e quella ambientale (33%), rispetto a quella di governance (22%).

Queste tre dimensioni costituiscono gli ambiti fondamentali in cui le imprese sono chiamate a interagire con fornitori, clienti e, in generale, con tutti gli stakeholder dell’ecosistema in cui operano, inclusi banche e istituzioni finanziarie.

Per valorizzare pienamente l’approccio basato sull’ecosistema anche a livello di strategia ESG, le aziende – sostiene Lanzillo – dovrebbero adottare un approccio meno occasionale e più sistematico e strutturato, dove le relazioni con gli altri stakeholder assumono una maggiore continuità e un ruolo più strategico“.

L’unione fa la forza

Diventa, dunque, fondamentale promuovere un autentico spirito di squadra. L’appartenenza a un gruppo di aziende virtuose, attraverso il conseguimento di specifici standard ESG, è ritenuta fondamentale dal 74% delle aziende intervistate, al fine di migliorare le competenze imprenditoriali dei rappresentanti aziendali e favorire l’acquisizione di nuove idee attraverso un processo di ‘contaminazione’ (55%).

Non sorprende, quindi, che la propensione alla collaborazione sia confermata dal fatto che un quinto del campione intervistato dichiari di aver incrementato il numero di soggetti con cui interagisce.

Operare come squadra all’interno di un ecosistema rende più agevole ed efficiente l’attuazione di strategie e programmi di sostenibilità per il 72% delle imprese – conclude Lanzillo -. Collaborare con altre imprese e istituzioni permette di affrontare meglio le sfide presenti e future, progettando soluzioni innovative grazie all’ampliamento delle competenze e dell’expertise reciproca, e riducendo i costi di esecuzione della strategia condivisa“.

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