Anonimometro: l’algoritmo dell’Agenzia delle Entrate che trova i contribuenti a rischio
L’Anonimometro è un nome misterioso, quasi un agente segreto fiscale. Ma come opera realmente l’Agenzia delle Entrate per identificare i contribuenti a rischio? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Come funzione l’anonimometro
L’anonimometro non è un semplice strumento, ma un complesso sistema di analisi basato sulla pseudonimizzazione. In pratica, sostituisce i dati sensibili con codici alfanumerici, consentendo di analizzare le informazioni sintetiche dalla vasta Superanagrafe dei conti correnti senza compromettere la privacy dei contribuenti.
Il Garante della Privacy ha richiesto all’Agenzia delle Entrate di divulgare dettagli su questo meccanismo, puntando alla trasparenza totale nel trattamento dei dati. Così, non solo si garantisce la protezione dei dati, ma si offre anche una visione chiara delle operazioni dell’Agenzia.
Equilibrio tra prevenzione e repressione
Con l’impiego dell’Anonimometro, l’obiettivo è duplice: privilegiare la prevenzione e ridurre la repressione. Si tratta di circoscrivere controlli mirati verso i soggetti con alta pericolosità tributaria, minimizzando l’impatto su cittadini e imprese e riducendo gli oneri amministrativi.
Ma attenzione: dietro ogni algoritmo, c’è sempre l’intervento umano. Nessuna decisione viene presa in maniera completamente automatizzata.
L’Incrocio dei dati è fondamentale
L’analisi inizia incrociando informazioni provenienti da diverse banche dati del fisco. Da un lato, si parte dai dati finanziari e dei conti correnti, mentre, dall’altro, si valutano i dati dei titolari di Partita Iva, in particolare quelli che operano in settori specifici e presentano dichiarazioni di ricavi o compensi che sembrano inverosimili.
L’analisi diventa ancor più efficace quando si correlano questi dati con movimenti sui conti correnti, come ad esempio trasferimenti di denaro sospetti. Se un titolare di partita Iva dichiara un certo importo, ma i movimenti bancari mostrano entrate consistentemente superiori, allora si ha un campanello d’allarme.
Oltre la Superanagrafe
La Superanagrafe non è solo una fonte passiva di informazioni. Essa può fornire spunti proattivi. Analizzando i dati, potrebbero emergere anomalie specifiche, come un eccessivo numero di accessi alle cassette di sicurezza, l’apertura e chiusura frequente di conti correnti, o una quantità sproporzionata di rapporti finanziari.
L’Anonimometro è uno strumento per la lotta contro l’evasione fiscale e l’elusione tributaria. Con la giusta combinazione di tecnologia avanzata e analisi umana, l’Agenzia delle Entrate può ora affrontare il problema in maniera più mirata, efficiente e rispettosa dei diritti dei contribuenti.