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AI Act: un primo tentativo normativo da parte dell’Unione Europea per l’uso dell’Intelligenza Artificiale

AI Act: un primo tentativo normativo da parte dell’Unione Europea per l’uso dell’Intelligenza Artificiale
  • PublishedDicembre 14, 2023

Una svolta significativa si profila nel panorama della tecnologia con l’annuncio di un accordo politico da parte del Parlamento, del Consiglio e della Commissione dell’Unione Europea sull’AI Act.

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Questa legislazione innovativa si configura come uno dei primi tentativi a livello globale di formulare una normativa complessa e strutturata per il controllo dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Attualmente in fase di redazione finale, si prevede che l’AI Act entrerà pienamente in vigore entro due anni, a meno di imprevisti.

Contenuti Principali dell’Accordo

L’essenza dell’AI Act si focalizza sulla salvaguardia dei diritti umani e delle libertà individuali. Le aziende che operano nel campo dell’IA saranno tenute a dimostrare che i loro prodotti, e i metodi utilizzati per realizzarli, non mettano a rischio la sicurezza delle persone né violino la loro dignità personale.

Un’attenzione speciale è stata rivolta alla regolamentazione dei sistemi di identificazione biometrica e all’imposizione di norme di trasparenza per i sistemi tecnologici che governano chatbot come ChatGPT.

Restrizioni e Proibizioni

L’AI Act introduce restrizioni severe: è proibito l’uso dell’IA per l’analisi di dati biometrici sensibili relativi a orientamento sessuale, etnia, credo religioso o convinzioni politiche, al fine di evitare discriminazioni e abusi.

Inoltre, è vietato utilizzare immagini raccolte da Internet o da sistemi di videosorveglianza per addestrare sistemi di riconoscimento facciale, proteggendo così la privacy individuale e ostacolando pratiche di sorveglianza di massa.

Le forze dell’ordine potranno fare ricorso a tecnologie di riconoscimento biometrico soltanto in circostanze straordinarie, come per sventare minacce terroristiche imminenti o per la ricerca di individui coinvolti in gravi reati.

Focalizzazione sui Gruppi Vulnerabili

In linea con l’AI Act, sarà vietato impiegare l’IA per il riconoscimento delle emozioni nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni scolastiche, a tutela della libertà emotiva.

È altresì proibita la pratica del social scoring, cioè valutare i cittadini in base al loro comportamento o caratteristiche per determinarne l’accesso a diritti specifici, evitando così strategie di controllo delle libertà personali.

Sarà inoltre vietato sviluppare IA che sfruttino vulnerabilità come età, disabilità o condizioni sociali ed economiche, o che mirino a influenzare in modo subdolo il comportamento delle persone.

Impatto sulle Tecnologie IA come ChatGPT

L’AI Act stabilisce che i sistemi di IA ad alto impatto, come il modello GPT-4 di OpenAI, debbano fornire una trasparenza completa nei loro processi di addestramento e condividere documentazione tecnica dettagliata prima del loro ingresso sul mercato.

Inoltre, tali sistemi dovranno identificare chiaramente i contenuti generati per prevenire frodi e disinformazione. Queste norme mirano anche a tutelare i diritti d’autore dei produttori.

Le aziende che trasgrediranno queste normative rischiano sanzioni che possono raggiungere fino al 7% del loro fatturato globale, segnando un importante passo avanti nella regolamentazione dell’IA da parte dell’UE.

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