Come creare un brand?
Creare un brand è molto più che scegliere un nome e un logo accattivante: è un processo complesso e strategico, che costruisce un’identità riconoscibile, differente e capace di comunicare con il proprio target.
Un brand ben strutturato è un asset fondamentale per ogni azienda, grande o piccola, poiché diventa l’interfaccia tra l’azienda stessa e il pubblico. Ma come creare un brand? Quali sono le analisi e le attività da fare per creare un vero e proprio marchio?
Identificare il target di riferimento
Ogni marchio nasce per rivolgersi a un pubblico specifico e per questo che una delle prime fasi della creazione del brand è quindi comprendere appieno chi sono i potenziali clienti, cosa cercano, quali sono le loro necessità e come preferiscono comunicare.
L’analisi del target consente di individuare segmenti di mercato e di delineare il profilo del cliente ideale (o buyer persona), ovvero una rappresentazione semi-fittizia del cliente che si vuole raggiungere.
Ad esempio, nel 2016, Glossier, un brand di bellezza diretto al consumatore, ha costruito il proprio successo grazie a un target ben definito: giovani donne alla ricerca di una bellezza “naturale” e di prodotti di qualità.
Con una forte presenza sui social e grazie a un approccio accessibile e inclusivo, Glossier è riuscito a rivolgersi a un pubblico giovane e sensibile all’autenticità, diventando un marchio riconoscibile per il suo pubblico di riferimento.
Definire la mission e la vision del brand
Ogni brand di successo è sostenuto da una mission e una vision chiare. La mission definisce il motivo per cui il brand esiste e quali valori vuole trasmettere.
La vision, invece, descrive l’obiettivo a lungo termine del brand e l’impatto che intende avere sul mercato e nella vita dei suoi clienti.
Ad esempio, Patagonia, è un noto brand di abbigliamento outdoor, ha una mission chiara: “We’re in business to save our home planet” (Siamo in affari per salvare il nostro pianeta).
Questo messaggio è presente in tutte le iniziative del marchio, dall’utilizzo di materiali sostenibili fino alle campagne di sensibilizzazione ambientale.
La mission di Patagonia è diventata parte della sua identità e lo distingue dai competitor nel settore dell’outdoor.
3. Scegliere un nome e un’identità visiva forti
Il nome del brand è uno dei primi elementi di contatto con il cliente, quindi deve essere memorabile e rappresentativo.
Un buon nome è facile da ricordare, pronunciabile e trasmette i valori chiave del brand. Successivamente, l’identità visiva – composta dal logo, dal colore, dalla tipografia e dallo stile grafico – completa l’esperienza visiva del marchio.
Un esempio lampante è quando Steve Jobs ha scelto il nome “Apple” per il suo marchio di tecnologia, ha voluto creare un nome che trasmettesse semplicità, freschezza e accessibilità.
Il nome si distingue facilmente in un settore dominato spesso da nomi tecnici e complessi, questa scelta gli ha permesso di creare un’identità unica, accentuata da un logo iconico.
Definire il tono di voce del brand
Il tono di voce è il modo in cui il brand comunica, questo può essere amichevole, professionale, ironico, formale o informale, a seconda del target e dei valori del marchio. Il tono di voce contribuisce a creare coerenza nei messaggi e a rendere riconoscibile la comunicazione.
Senza un tone of voice riconoscibile anche il brand tende ad essere indebolito, in quanto non riesce a comunicare in modo corretto la propria identità al pubblico di riferimento.
Costruire una value proposition unica
La value proposition è la promessa unica che il brand fa ai suoi clienti e il motivo per cui dovrebbe essere scelto rispetto ai concorrenti. Essa evidenzia il valore distintivo che il marchio porta sul mercato, rispondendo alla domanda: “Perché dovrei scegliere proprio questo brand?”.
Sviluppare una strategia di comunicazione multicanale
Una volta definita l’identità del brand, è essenziale comunicarla attraverso diversi canali, scegliendo quelli più rilevanti per il proprio target.
Social media, e-mail marketing, sito web, pubblicità online e offline: ogni canale rappresenta un’opportunità per rafforzare la presenza del brand e costruire un legame con il pubblico.
Nike in questo caso è un esempio classico di comunicazione multicanale efficace. Dal sito web alle campagne social, dai video motivazionali alle partnership con atleti famosi, ogni comunicazione rafforza l’idea di un brand votato al successo, alla motivazione e al superamento dei propri limiti.
Creare una brand experience memorabile
La brand experience è l’esperienza complessiva che il cliente vive durante tutte le interazioni con il brand, dall’acquisto all’assistenza post-vendita. Una brand experience positiva può migliorare la fidelizzazione dei clienti e generare passaparola.
Starbucks, un altro marchio riconosciuto a livello internazionale, ha costruito un’esperienza unica per i suoi clienti, andando oltre il semplice “vendere caffè”. Questo perché ha creato un ambiente accogliente e riconoscibile, dove il cliente può sentirsi a casa.
L’esperienza di ordinare una bevanda personalizzata, unita all’attenzione per l’ambiente e al design degli spazi, ha reso Starbucks una destinazione, non solo un punto di ristoro.
Misurare e adattare le strategie del brand
La creazione di un brand non è un processo statico, ma dinamico. È importante monitorare costantemente l’efficacia delle strategie messe in atto, analizzando metriche come la brand awareness, la reputazione e il coinvolgimento del pubblico.
Questo permette di identificare le aree di miglioramento e di adattare le strategie in base all’evoluzione del mercato e alle esigenze dei clienti.
Coca-Cola, ad esempio, monitora attentamente le tendenze di consumo e adatta la propria strategia di comunicazione e di prodotto in base ai cambiamenti sociali.
Negli ultimi anni, il marchio ha investito in opzioni a basso contenuto calorico e ha lanciato campagne che promuovono la sostenibilità, adattandosi così alle nuove esigenze del pubblico.
Costruire una community intorno al brand
Un brand di successo non si limita a vendere un prodotto o un servizio, ma crea un legame emotivo con il proprio pubblico. Una community fidelizzata può diventare un potente veicolo di promozione, generando passaparola positivo e interazioni continue con il brand.
In questo caso non possiamo che nominare Harley-Davidson che è riuscita a costruire una community unica di motociclisti appassionati che condividono i valori del brand, come la libertà e l’avventura. Questo senso di appartenenza ha reso Harley-Davidson molto più di un semplice produttore di motociclette, ma una vera e propria icona culturale.
Utilizzare la tecnologia per migliorare il brand
Oggi, la tecnologia offre strumenti avanzati per migliorare e personalizzare l’esperienza di brand. L’intelligenza artificiale, il machine learning e l’analisi dei dati consentono di conoscere meglio il proprio pubblico e di anticipare le sue esigenze.
Amazon, ad esempio, utilizza algoritmi avanzati per personalizzare le raccomandazioni di prodotto e migliorare l’esperienza di acquisto. Questo approccio orientato ai dati ha permesso ad Amazon di diventare uno dei brand più potenti al mondo, rendendo ogni interazione con il cliente unica e rilevante.
Creare un nuovo brand richiede un approccio strategico, una visione chiara e una profonda conoscenza del proprio target. Non si tratta solo di costruire un’immagine, ma di sviluppare un’identità forte e riconoscibile, capace di comunicare con autenticità e di creare valore per il pubblico.