“Innovare per crescere e rispettare l’ambiente” non è solo uno slogan, ma una filosofia aziendale per Vito Scaringella, fondatore e leader di Corgom. In questa intervista vediamo la visione e i progetti di un imprenditore che ha trasformato la gestione dei pneumatici esausti in un modello di sostenibilità e innovazione tecnologica.
Dalla nascita dell’azienda a Corato (BA) ai recenti investimenti in tecnologie avanzate, Scaringella ci racconta come Corgom sia diventata un punto di riferimento per l’economia circolare e l’industria 4.0, mantenendo al centro il rispetto per l’ambiente e le persone.
Signor Scaringella, può raccontarci come è nata Corgom e qual è il suo obiettivo principale?
“Corgom è nata in Puglia a Corato (Ba), con un’idea semplice ma ambiziosa: trasformare un problema, quello dei pneumatici esausti, in un’opportunità per l’ambiente e per il mercato. Il nostro obiettivo è dare nuova vita a questi materiali, recuperandoli e trasformandoli sia in materia prima seconda, utilizzata in diversi settori industriali, sia in energia. È un processo che unisce innovazione, sostenibilità e un impatto positivo sull’ambiente. Siamo in crescita anche questo anno e chiuderemo a circa 12 milioni di fatturato”.
Negli ultimi anni avete intrapreso un percorso di grandi investimenti. Puoi dirci di più?
“Negli ultimi tre anni abbiamo investito oltre 5 milioni di euro per migliorare la nostra tecnologia e la logistica. Abbiamo automatizzato e digitalizzato i nostri processi produttivi, ottimizzando anche la raccolta e lo stoccaggio dei pneumatici esausti. Questi interventi ci hanno permesso di incrementare l’efficienza operativa e di consolidare la nostra posizione di leader nel settore.
Ma non ci fermiamo qui. Abbiamo avviato un nuovo piano di investimenti, sempre da 5 milioni di euro, che si svilupperà nei prossimi tre anni. Vogliamo potenziare ulteriormente la capacità produttiva, migliorare i processi di riciclo e integrare tecnologie avanzate legate all’Industria 4.0. Stiamo anche esplorando la pirolisi, una tecnologia che riteniamo fondamentale per il futuro del nostro settore”.
La sostenibilità è un tema centrale per Corgom. Come si traduce in azioni concrete?
“Oltre a recuperare e trasformare i pneumatici esausti, stiamo riducendo il nostro impatto ambientale con un impianto fotovoltaico da 500 kW. Questo ci permette di abbattere le emissioni di CO₂ e rendere le nostre operazioni ancora più ecocompatibili. Per noi, la sostenibilità non è solo un obbligo morale, ma un pilastro strategico del nostro modello di business”.
Lei è anche Consigliere di AIRP. In che modo questo ruolo influenza la sua attività in Corgom?
“Come Consigliere di AIRP, l’Associazione Italiana dei Ricostruttori di Pneumatici, ho l’opportunità di lavorare su temi strategici per l’intero settore, come il riciclo e il riutilizzo dei pneumatici. Questo ruolo mi consente di avere una visione più ampia del mercato e di contribuire a promuovere politiche e pratiche sostenibili a livello nazionale”.
Corgom opera anche su scala internazionale. Quali sono i mercati principali e quali le vostre prospettive di crescita?
“Oltre all’Italia, siamo presenti in Turchia, Francia e in tutto il Nord Europa. Questi mercati riconoscono l’importanza della sostenibilità e delle tecnologie innovative, rendendoli ideali per il nostro modello di business. Il nostro obiettivo è consolidare la nostra presenza in queste aree e continuare ad espanderci, portando le nostre soluzioni ovunque ci sia bisogno di un cambiamento responsabile”.
Qual è il segreto del successo di Corgom?
“Il segreto è il nostro team. Credo fortemente nel valore delle persone: formazione continua, valorizzazione delle competenze e un ambiente di lavoro stimolante sono elementi fondamentali per raggiungere grandi risultati. Ogni traguardo che abbiamo raggiunto è merito delle persone che lavorano con noi”.
Guardando al futuro, come vede Corgom tra dieci anni?
“L’innovazione è un processo continuo, quindi non possiamo mai fermarci. Voglio che Corgom sia sempre un passo avanti, sia dal punto di vista tecnologico che della sostenibilità. Stiamo costruendo un’azienda che non solo crea valore economico, ma che lascia un impatto positivo sul mondo. Tra dieci anni, spero che saremo un punto di riferimento globale per il recupero e la trasformazione dei pneumatici esausti”.