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Booking sotto il mirino dell’Antitrust: avviata indagine per possibile abuso di posizione dominante

Booking sotto il mirino dell’Antitrust: avviata indagine per possibile abuso di posizione dominante
  • PublishedMarzo 22, 2024

L’ente regolatore indaga sul gigante delle prenotazioni di strutture alberghiere online per pratica potenzialmente anticoncorrenziale e posizione dominante sul mercato.

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha messo nel mirino Booking.com, avviando un’istruttoria per valutare un possibile abuso di posizione dominante da parte della piattaforma nei servizi di intermediazione online per la prenotazione di strutture alberghiere. Questa mossa potrebbe avere implicazioni significative per il settore del turismo e l’ospitalità.

Commissioni elevate in cambio di maggiore visibilità

Secondo l’AGCM, al centro dell’indagine ci sono le condizioni imposte da Booking.com agli alberghi che aderiscono al suo Programma Partner Preferiti, e alla sua estensione, Preferiti Plus. La piattaforma garantirebbe a queste strutture una maggiore visibilità nei risultati di ricerca in cambio di commissioni più alte e dell’impegno a mantenere i prezzi “competitivi“, ovvero non superiori a quelli offerti sul proprio sito o su altre piattaforme online.

Un controllo capillare che potrebbe soffocare la concorrenza

L’attenzione dell’Antitrust si concentra anche sul sofisticato sistema di monitoraggio di Booking, che permette alla piattaforma di scoprire quando una struttura offre prezzi migliori su altri siti. In tali casi, Booking.com può applicare automaticamente uno sconto, senza il consenso dell’albergo, per allineare i suoi prezzi a quelli più vantaggiosi trovati online.

Possibili implicazioni per il mercato e i consumatori

L’AGCM sottolinea come tali pratiche potrebbero limitare la concorrenza nel mercato nazionale delle prenotazioni alberghiere online, danneggiando altre piattaforme di prenotazione (OTA) e, di conseguenza, le strutture ricettive. Ciò potrebbe portare a prezzi più alti e a una riduzione delle opzioni disponibili per i consumatori, minando il principio di concorrenza leale.

Ispezioni e precedenti problemi fiscali

Le indagini dell’Antitrust si sono materializzate giovedì 21 marzo con ispezioni nelle sedi italiane di Booking, condotte con il supporto del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Non è la prima volta che Booking.com finisce sotto osservazione in Italia, avendo in passato risolto questioni fiscali con un accordo a novembre 2023. Anche altre OTA hanno attirato l’attenzione degli investigatori italiani in questi anni per questioni simili.

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