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Coca Cola: nel 2025 punta sempre di più sulla Gen AI creativa per le campagne pubblicitarie

Coca Cola: nel 2025 punta sempre di più sulla Gen AI creativa per le campagne pubblicitarie
  • PublishedMarzo 11, 2025

L’intelligenza Artificiale Generativa è un tema centrale nel 2025 per le aziende di ogni settore che al momento stanno esplorando le sue potenzialità per migliorare la personalizzazione, automatizzare i processi creativi e offrire esperienze immersive ai consumatori.

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Uno dei marchi che più sta investendo nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e che sta sfruttando diversi strumenti, tra cui ChatGPT e DALL-E è Coca-Cola che ha sottolineato come per quest’anno cercherà di trovare soluzioni che possano implementare al meglio la Gen AI all’interno della sua strategia pubblicitaria.

Coca Cola investe in un incubatore creativo per la Gen AI

Molto prima che l’IA generativa diventasse una tendenza globale, Coca-Cola stava già sperimentando il potenziale di questa tecnologia.

Il vicepresidente globale e responsabile dell’IA generativa, Pratik Thakar, ha raccontato di come tutto sia iniziato con la campagna “Masterpiece” e la collaborazione con Stability AI, i creatori di Stable Diffusion.

Da lì, il colosso delle bevande ha deciso di investire nello sviluppo del proprio incubatore creativo per la Gen AI, consolidando una partnership strategica con OpenAI.

Uno dei primi risultati di questo investimento è stato il lancio di “Create Real Magic”, una piattaforma che ha permesso ai consumatori di creare contenuti brandizzati utilizzando strumenti di IA generativa come DALL-E e GPT.

Il successo iniziale ha confermato la visione strategica dell’azienda e ha gettato le basi per ulteriori esperimenti con l’intelligenza artificiale.

Un team di esperti decentralizzato per i progetti AI Drive

A differenza di molte aziende che creano dipartimenti dedicati allo studio dell’IA, Coca-Cola ha scelto un approccio decentralizzato.

Il team dell’IA generativa è composto da esperti distribuiti in diverse aree geografiche e funzioni aziendali, che dedicano una parte del loro tempo allo sviluppo di progetti AI-driven.

Questo modello ha permesso al marchio di integrare in modo organico l’IA nei processi creativi e di governance, senza creare barriere organizzative rigide.

Secondo Thakar, l’obiettivo a lungo termine è che l’IA generativa diventi parte integrante del flusso di lavoro, al punto che non ci sia più bisogno di un team dedicato.

Questo concetto riflette l’evoluzione tecnologica che ha reso strumenti come Internet e il mobile parte integrante del business quotidiano, senza richiedere ruoli specifici come “direttore di Internet”.

Bilanciare creatività e controllo: il ruolo dell’AI generativa

Uno degli aspetti più delicati nell’uso della Gen AI nel marketing è il bilanciamento tra l’innovazione creativa e il rispetto delle linee guida aziendali e legali.

Per facilitare questo processo, Coca-Cola ha sviluppato un meccanismo interno di validazione per l’uso dell’IA, in cui ogni proposta viene analizzata per verificarne l’aderenza agli standard aziendali.

Questo sistema aiuta a prevenire l’uso improprio della tecnologia e a massimizzare il valore delle iniziative AI-driven.

Inoltre, il brand ha adottato una strategia di accesso anticipato alle nuove tecnologie IA collaborando con startup e innovatori nel settore.

Questo permette di testare in anteprima i nuovi strumenti e di adattarli alle esigenze specifiche del marchio prima del loro rilascio sul mercato.

La campagna di natale di Coca-Cola e le controversie sull’IA

Una delle attivazioni più ambiziose di Coca-Cola con l’IA generativa è stata la campagna natalizia “Holidays Are Coming”, che ha visto il remake di un iconico spot pubblicitario degli anni ‘90 utilizzando strumenti di IA. L’obiettivo era creare contenuto visivamente affascinante, capace di coinvolgere il pubblico globale con elementi narrativi innovativi.

Parallelamente, Coca-Cola ha lanciato una versione interattiva del suo Babbo Natale del 1931, permettendo agli utenti di conversare con lui in 26 lingue diverse grazie a un’intelligenza artificiale conversazionale sviluppata con OpenAI, Microsoft Azure e Mimic. L’iniziativa ha riscosso grande successo in termini di engagement, ma ha anche sollevato dibattiti sull’uso dell’IA nella pubblicità.

Alcuni consumatori hanno percepito il ricorso all’IA generativa come un allontanamento dalla tradizione artigianale del brand, mentre altri lo hanno accolto con entusiasmo per la sua innovazione. Coca-Cola ha affrontato il feedback con trasparenza, analizzando i dati di risposta dei consumatori attraverso diversi studi indipendenti.

Il risultato? Nonostante le critiche di una minoranza, la campagna ha superato i benchmark di successo rispetto agli spot natalizi concorrenti.

Coca-Cola ha dimostrato che l’IA generativa può essere una leva strategica per la comunicazione e il marketing aziendale. Tuttavia, il successo dipende da una visione chiara, un’integrazione intelligente nei processi aziendali e una gestione attenta delle percezioni del pubblico.

Come sottolinea Thakar, il futuro del marketing sarà basato su un ecosistema in cui l’IA è semplicemente parte della cassetta degli attrezzi di ogni marketer.

La lezione più importante? Non si tratta solo di adottare nuove tecnologie, ma di saperle utilizzare in modo coerente con il DNA del brand e le aspettative dei consumatori.

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