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Confagricoltura: periodo critico per la Fruit Valley italiana

Confagricoltura: periodo critico per la Fruit Valley italiana
  • PublishedOttobre 24, 2023

Il cuore pulsante dell’agricoltura italiana è in crisi. La Fruit Valley, estesa tra Bologna e l’Adriatico e responsabile per il 30% della produzione frutticola nazionale, sta vivendo uno dei periodi più critici della sua storia.

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Recentemente, 2000 frutticoltori hanno invaso le strade di Bologna, in un corteo di protesta pacifica, chiedendo l’attenzione delle autorità sulla crisi che sta colpendo duramente il loro settore.

Siccità, gelate, alluvioni e infestazioni stanno erodendo anni di lavoro, compromettendo non solo la produzione di frutta, ma anche l’economia italiana.

Un’emergenza sottovalutata

Le cifre parlano da sole. In soli cinque anni, abbiamo assistito ad un declino devastante delle superfici coltivate: -26% per le pere, -24% per i peschi, e -16% per le nettarine e albicocche.

E queste non sono le uniche cifre preoccupanti. Con danni calcolati a 32mila euro per ettaro, molte delle 5.000 aziende stanno lottando per rimanere a galla.

Il declino della Fruit Valley ha ripercussioni dirette sulle tasche dei consumatori. L’ortofrutta fresca italiana, con un export di 5,3 miliardi di euro, rappresenta la seconda voce delle esportazioni agroalimentari del Paese.

La crisi attuale potrebbe causare una carenza sul mercato interno, con inevitabile aumento dei prezzi per i consumatori.

L’appello di Confagricoltura

Al centro della protesta, la richiesta di Confagricoltura è chiara: “Salviamo la Fruit Valley italiana“. La federazione ha presentato otto richieste alle istituzioni. Tra queste, spiccano la richiesta di risarcimenti per i danni subiti, un sistema assicurativo più robusto, sgravi per la manodopera e riconoscimento del giusto prezzo ai frutticoltori.

Un futuro incerto

Se la situazione continua su questa traiettoria, il paesaggio agricolo italiano potrebbe cambiare drammaticamente. Gli agricoltori rodigini, ad esempio, segnalano che in Veneto, le coltivazioni di pere sono diminuite del 33% in dieci anni e quella di pesche e nettarine è quasi scomparsa.

La Fruit Valley è più di una regione agricola: è un patrimonio nazionale. La sua crisi non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti gli italiani. Il tempo per agire è ora, prima che sia troppo tardi.

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