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Google non disattiverà in automatico i cookie di terze parti. La scelta va agli utenti.

Google non disattiverà in automatico i cookie di terze parti. La scelta va agli utenti.
  • PublishedLuglio 31, 2024

Dopo numerosi rinvii e molte discussioni, Google ha deciso di non procedere con la disattivazione automatica dei cookie di terze parti su Chrome.

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Inizialmente, l’azienda aveva annunciato questa decisione come parte di un piano per migliorare la privacy degli utenti.

Tuttavia, ora Google ha cambiato idea, lasciando agli utenti la libertà di decidere se disattivare o meno i cookie di terze parti.

Questa scelta, sempre reversibile, rappresenta un nuovo approccio che Google spera possa andare a bilanciare le esigenze di privacy con quelle dell’industria pubblicitaria.

La rinuncia all’eliminazione dei cookie di terze parti

Inizialmente, Google aveva programmato di eliminare gradualmente i cookie di terze parti da Chrome per migliorare la privacy degli utenti e rispondere alle crescenti preoccupazioni riguardo al tracciamento online.

La Privacy Sandbox era stata proposta come soluzione alternativa per permettere agli inserzionisti di continuare a fornire pubblicità mirate senza compromettere la privacy degli utenti. Tuttavia, dopo numerosi rinvii e un’attenta valutazione, Google ha deciso di non procedere con questa decisione definitiva e unilaterale.

Invece di eliminare i cookie di terze parti, Google ha deciso di introdurre una nuova esperienza di navigazione che permetta agli utenti di scegliere se abilitarli o meno.

Secondo una nota stampa dell’azienda, questo approccio mira a offrire agli utenti una maggiore possibilità di scelta, consentendo loro di prendere decisioni più informate riguardo alla loro privacy online.

La scelta di mantenere o disattivare i cookie sarà sempre reversibile, facendo sì che gli utenti siano liberi di modificare le impostazioni in qualsiasi momento.

L’esperienza di navigazione e la scelta degli utenti

Durante la fase sperimentale iniziata a gennaio 2024, Google ha testato un sistema di notifica che invitava gli utenti a optare per impostazioni che consentissero una navigazione più privata. Questo sistema di opt-out richiedeva che gli utenti disabilitassero manualmente i cookie di terze parti.

Ora, con la scelta di mantenere i cookie di terze parti attivi di default, gli utenti continueranno a ricevere notifiche che li informeranno della possibilità di disattivare i cookie, promuovendo una scelta consapevole e informata.

La decisione di Google deve ancora essere discussa con i regolatori e condivisa con l’industria pubblicitaria. Quest’ultima ha espresso preoccupazioni riguardo alla deprecazione dei cookie di terze parti, sottolineando che avrebbe reso più difficile raggiungere gli utenti con messaggi personalizzati. Google ha quindi scelto un approccio che bilancia le esigenze di privacy degli utenti con le necessità dell’industria pubblicitaria, mantenendo aperto il dialogo con tutte le parti coinvolte.

Implicazioni per la pubblicità digitale

La tanto profetizzata “apocalisse dei cookie” sembra essere stata scongiurata. Mentre molti nel settore della pubblicità digitale temevano che la deprecazione dei cookie avrebbe reso più difficile la personalizzazione delle campagne, la decisione di Google offre un sollievo temporaneo. Tuttavia, l’industria deve continuare a esplorare soluzioni alternative che rispettino la privacy degli utenti.

Le soluzioni cookieless e la Privacy Sandbox

Nel corso degli anni, numerose soluzioni cookieless sono state sviluppate per garantire efficacia e personalizzazione nella pubblicità digitale senza fare affidamento sui cookie di terze parti.

La Privacy Sandbox di Google è una di queste soluzioni, progettata per aumentare significativamente la privacy online pur supportando un ecosistema basato sulla pubblicità. Google continuerà a sviluppare e migliorare la Privacy Sandbox, rendendo disponibili le sue API agli sviluppatori che cercano alternative più rispettose della privacy.

La nuova strategia di Google dovrà essere discussa e accettata dai regolatori e dall’industria pubblicitaria. È essenziale che tutte le parti coinvolte lavorino insieme per sviluppare soluzioni che proteggano la privacy degli utenti senza compromettere l’efficacia della pubblicità digitale.

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