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Influencer virtuali: una nuova possibilità per il digital marketing?

Influencer virtuali: una nuova possibilità per il digital marketing?
  • PublishedSettembre 30, 2024

L’intelligenza artificiale sta influenzando sempre di più il mondo della comunicazione e sta entrando in mondi che fino a pochi anni fa erano esclusivamente appannaggio delle persone e della loro creatività. Una delle ultime tendenze che con l’intelligenza artificiale sta prendendo sempre più piede è quello degli influencer virtuali.

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In una società sempre più liquida, digitalizzata con un confine tra il reale e l’irreale che si presenta sfumato e non più dai confini delineati, il successo degli influencer virtuali conferma come ci siano degli inevitabili cambiamenti che si stanno verificando sempre più nel pubblico dei social media.

Un pubblico che ben sì consapevole del fatto che si tratti di immagini tratte dall’intelligenza artificiale non riesce a fare a meno di esserne influenzato. Questa influenza che porta le persone a seguire anche persone che non fanno parte del mondo reale ha dei risvolti significativi anche nelle strategie di marketing e di comunicazione da parte dei brand.

Infatti, se ancora oggi non lo fanno, presto molte aziende potrebbero iniziare a creare e gestire profili di influencer virtuali per pubblicizzare direttamente il proprio marchio ed entrare in contatto con un pubblico selezionato.

Il fenomeno degli influencer virtuali

Gli influencer virtuali sono personaggi digitali creati appositamente per interagire con il pubblico sui social media e promuovere prodotti o servizi.

Uno degli esempi più noti è Lil Miquela, un avatar che ha quasi 3 milioni di follower su Instagram e ha collaborato con marchi di lusso come Dior e Calvin Klein.

Il successo di Lil Miquela non è un caso isolato: sempre più aziende stanno esplorando le potenzialità di questi avatar digitali per le loro strategie di marketing.

La creazione di avatar digitali in rappresentazione del marchio potrebbero avere specifici vantaggi per il marchio, soprattutto a livello di controllo dei contenuti, personalizzazione e anche di costi nettamente inferiori rispetto a quelli di una modella o di un influencer reale.

Sicuramente i marchi non potranno fare affidamento esclusivo sugli influencer virtual, ma possono sfruttarli e farli rientrare in una strategia di marketing con più ampio respiro.

I potenziali vantaggi dell’adozione di un avatar virtuale per i brand

L’adozione di influencer virtuali e avatar pensati appositamente per i propri brand può andare ad aiutare i marchi ad avere un controllo totale e completo sull’immagine, le pubblicazioni, sui comportamenti del personaggio creato. Inoltre, con gli influencer virtuali non ci sono rischi associati a dei comportamenti controversi o imprevedibili.  

Gli influencer virtuali non sono vincolati da dei limiti temporali o fisici, permettendo ai marchi di creare dei contenuti in qualunque momento o con ambientazioni differenti, ambienti che possono essere reali, fantasiosi o futuristici.

Naturalmente sarà molto importante creare per l’influencer virtuale una personalità che rispecchi alla perfezione i valori del marchio e anche le preferenze del proprio pubblico in target. Inoltre, devono essere creati in modo tale da fornire una qualità eccellente a coloro che guardano il feed o i video realizzati con l’influencer con IA.

L’uso di avatar digitali permette ai marchi di avere un’ulteriore risorsa da sfruttare per ampliare la propria presenza online e sicuramente offre su lungo termine un investimento a costo ridotto rispetto ad altre strategie.

Bisogna però fare molta attenzione a come si inserisce questa eventuale risorsa nelle proprie armi a disposizione. Inoltre, si deve fare anche attenzione ad alcuni elementi che se non ben controllati potrebbero rendere questa soluzione un’arma a doppio taglio.

A cosa devono fare attenzione i brand?

I marchi devono fare molta attenzione all’uso di eventuali influencer virtuali per riuscire ad ampliare le proprie azioni di marketing digitali. In primo piano, non tutti i consumatori vedono di buon occhio l’intelligenza artificiale, soprattutto in molti accusano queste nuove tecnologie di togliere lavoro e di impoverire un mercato già complesso e instabile.

Alcuni consumatori, quindi, potrebbero percepire negativamente l’introduzione di un avatar digitale per la propria azienda. Prima di procedere in questa direzione, dunque, bisogna fare uno studio del target per comprendere se questo potrà rispondere bene ad una possibile influencer virtuale.

Gli avatar digitali, naturalmente, non sono semplici da realizzare, da far muovere, da personalizzare e hanno bisogno di persone che non solo siano esperte di intelligenza artificiale ma anche di professionisti della comunicazione online per riuscire a capire come rendere potenzialmente redditizia la presenza di un influencer digitale.

Infine, l’influencer virtuali sollevano degli interrogativi etici, quindi bisogna comprendere se l’uso di questa soluzione possa essere in linea con la propria carta dei valori.

Come la prenderebbero i consumatori?

Attualmente la reazione del pubblico agli influencer virtuali non è omogenea, secondo un sondaggio condotto da Sprout Social, circa la metà degli intervistati effettua acquisti basandosi sui consigli degli influencer.

Tuttavia, quando si tratta di influencer AI, le opinioni sono divise: il 37% si dice aperto all’idea, mentre una percentuale uguale si dichiara contraria.

Questa divisione riflette una più ampia discussione sulla autenticità e la fiducia nel mondo digitale.

Mentre alcuni consumatori apprezzano l’innovazione e la creatività degli influencer virtuali, altri preferiscono l’autenticità e la relazione personale che gli influencer umani possono offrire.

Strategie ibride nel marketing digitale?

Di fronte a questa nuova realtà, molti brand stanno optando per strategie ibride che combinano influencer virtuali e umani.

Un esempio è la recente campagna di Coach, “Find Your Courage“, che ha visto la partecipazione sia di celebrità reali che di avatar digitali. Questo approccio permette ai marchi di sfruttare i vantaggi di entrambe le tipologie di influencer, creando campagne innovative e coinvolgenti.

Anche personaggi famosi come Kim Kardashian stanno esplorando le possibilità offerte dalla tecnologia digitale, creando “cloni” virtuali di sé stessi per testare e promuovere i propri prodotti.

Queste iniziative stanno dimostrando ancora una volta come il confine tra reale e virtuale nel stia diventando sempre più sfumato.

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