Da molto tempo sostengo nei miei articoli e corsi, che la produttività aziendale non può più essere ricondotta alle ore timbrate sul cartellino. Sono passati i tempi dove ad un certo numero di ore passate in fabbrica, corrispondeva un certo numero di pezzi prodotti. Adesso la produzione la fanno le macchine in automazione. I tempi in cui un operaio stava al tornio o alla fresatrice curvo davanti al mandrino con il timer in testa per ogni pezzo realizzato, sono passati.
Lo stesso dicasi della produzione dell’editing. Con l’avvento di AI, i tempi di realizzazione di contenuti, cataloghi e rendering sono praticamente dimezzati. Quello che gli imprenditori dovrebbero richiedere dai loro collaboratori sono risultati, più che le ore. Va da sé che senza tempo e impegno non è possibile realizzare niente. Ma oggi acquisiscono ancora più valore, le idee, la motivazione e la voglia di fare che il tempo passato in ufficio guardando la lancetta dei minuti che non si muove ed aspettando il momento della pausa caffè.
“Negli ultimi anni, il tema della riduzione dell’orario di lavoro sta guadagnando sempre più attenzione a livello internazionale. Recentemente, il governo spagnolo ha approvato una proposta di legge per ridurre la settimana lavorativa da 40 a 37,5 ore senza riduzione salariale. Questa misura coinvolgerà circa 12 milioni di lavoratori e ha l’obiettivo di migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale. Tuttavia, la riforma ha suscitato preoccupazioni tra le piccole e medie imprese riguardo all’impatto sulla produttività.“
Anche in Italia si sta discutendo di una misura simile. Attualmente, è in fase di valutazione una proposta per ridurre l’orario settimanale da 40 a 32 ore, mantenendo invariato lo stipendio. Tuttavia, la proposta incontra ostacoli significativi, principalmente legati alle coperture finanziarie necessarie e alle possibili conseguenze per il tessuto produttivo del paese.
Il caso di Luxottica e Lamborghini
Due grandi aziende italiane hanno già adottato questo modello con risultati incoraggianti. Luxottica ha introdotto la settimana lavorativa di quattro giorni per i suoi dipendenti, riducendo l’orario senza intaccare il salario. L’azienda ha riscontrato un aumento della soddisfazione tra i lavoratori e un miglioramento dell’efficienza produttiva. Analogamente, Lamborghini ha implementato una politica simile, con una riorganizzazione dei turni che ha permesso di ridurre l’orario settimanale senza compromettere la produttività.
Vantaggi e sfide della riduzione dell’orario di lavoro
Uno dei principali vantaggi di questa misura è il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori. Una riduzione dell’orario può portare a una diminuzione dello stress, a un migliore equilibrio tra vita privata e lavorativa e a un incremento della produttività grazie a un maggiore benessere psicofisico. Diversi studi dimostrano che lavoratori meno stressati tendono a essere più concentrati e motivati.
Tuttavia, vi sono anche delle sfide da affrontare. Le piccole e medie imprese potrebbero avere difficoltà a sostenere una riduzione dell’orario senza un corrispondente calo della produttività o senza un incremento dei costi. In alcuni settori, una riduzione dell’orario potrebbe richiedere un aumento delle assunzioni per compensare la minore disponibilità di ore lavorative, con un conseguente aumento dei costi per le aziende.
Il rischio del lavoro nero
Un’altra questione da considerare è il possibile incremento del lavoro nero. Se le imprese non riescono a sostenere la riduzione dell’orario, potrebbero ricorrere a soluzioni irregolari per mantenere gli stessi livelli di produttività. Questo potrebbe avere un impatto negativo sia sui lavoratori, che vedrebbero peggiorare le loro condizioni contrattuali, sia sul sistema economico, con una minore contribuzione fiscale e previdenziale.
Un equilibrio tra benessere e produttività
L’esperienza di aziende come Luxottica e Lamborghini dimostra che una riduzione dell’orario di lavoro può essere attuata con successo, a patto che sia accompagnata da una riorganizzazione efficiente delle attività produttive. In un mondo in cui il benessere dei lavoratori sta diventando un fattore sempre più rilevante per la competitività aziendale, trovare un equilibrio tra le esigenze delle imprese e quelle dei dipendenti rappresenta una sfida fondamentale per il futuro del lavoro.