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L’impatto del cambiamento climatico sul settore della moda: Fismo-Confesercenti lancia l’allarme

L’impatto del cambiamento climatico sul settore della moda: Fismo-Confesercenti lancia l’allarme
  • PublishedOttobre 31, 2023

L’autunno anomalo, con le sue temperature che fanno più pensare a una primavera inoltrata, ha avuto un impatto notevole sulle vendite di abbigliamento invernale.

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Fismo-Confesercenti, la federazione italiana che rappresenta il settore moda, ha lanciato l’allarme: la vendita di abbigliamento invernale ha subito un netto calo, con punte fino al 20%.

E come se questo non fosse abbastanza, l’inflazione ha ulteriormente appesantito la situazione, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie italiane.

Soluzioni concrete per aiutare i commercianti

Ma la federazione non si limita a denunciare: propone soluzioni concrete. La richiesta principale è quella di spostare l’inizio dei saldi invernali alla prima settimana di febbraio. L’obiettivo? Dare alle aziende del settore più tempo per recuperare le vendite perdute.

Le temperature elevate hanno influenzato negativamente il lancio delle collezioni invernali. La gente, infatti, tende a rimandare l’acquisto di capi invernali quando le temperature sono più miti. E la situazione, secondo gli esperti, potrebbe peggiorare nei prossimi anni a causa dell’intensificarsi del cambiamento climatico.

Ma il problema non si limita solo al clima. L’inflazione sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie italiane, costringendole a fare scelte più oculate. E, in un contesto già difficile, il cambiamento climatico rappresenta un ulteriore ostacolo per il settore moda.

Spostare l’inizio dei saldi, una soluzione parziale

Spostare l’inizio dei saldi di un mese potrebbe rappresentare una soluzione parziale. Ma Fismo-Confesercenti va oltre, suggerendo che tale modifica dovrebbe diventare strutturale, tenendo conto delle mutate condizioni climatiche.

La vendita di fine stagione, sia invernale che estiva, rappresenta una grande opportunità sia per i consumatori sia per gli operatori commerciali. Tuttavia, la loro efficacia è compromessa se vengono avviate in momenti non congruenti con la “fine stagione” reale.

Le piattaforma di e-commerce innalzano la competizione minacciando gli store fisici

E c’è un altro aspetto da considerare: l’e-commerce. Le piattaforme di vendita online, con le loro economie di scala, stanno diventando sempre più competitive. Ciò rappresenta una minaccia per i negozi di vicinato, che faticano a tenere il passo con la grande distribuzione online.

Infine, c’è la questione delle nuove aperture. Il settore sta soffrendo, e i dati parlano chiaro: nel 2023, si prevede un netto calo delle nuove aperture rispetto a dieci anni fa.

Per Benny Campobasso, la situazione è chiara: è essenziale intervenire per proteggere il settore, che rappresenta una parte fondamentale dell’economia italiana. “Rivediamo le norme sui saldi e sull’eccesso di promozioni, e introduciamo un regime fiscale agevolato per i piccoli negozi“, conclude Campobasso. La speranza è che tali misure possano dare nuova vita al settore moda italiano, che ha sempre rappresentato un punto di riferimento nel panorama internazionale.

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