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Irpef, proposta: sistema a soli 3 scaglioni e nuova no tax area

Irpef, proposta: sistema a soli 3 scaglioni e nuova no tax area
  • PublishedAgosto 16, 2023

La riforma fiscale, argomento scottante nella politica italiana degli ultimi tempi, si è evoluta ulteriormente. Il governo si avvia verso un radicale cambiamento: trasformare l’Irpef, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, in una flat tax.

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Contesto normativo e costituzionale

Dopo l’approvazione del disegno di legge delega sulla riforma fiscale, emerge chiaramente l’obiettivo del governo: realizzare una tassazione uniforme, ovvero una flat tax, entro la fine della legislatura.

Tuttavia, la sfida non è indifferente: l’articolo 53 della Costituzione italiana stabilisce il principio di progressività delle imposte. L’idea di una flat tax, che prevede un’unica aliquota impositiva, potrebbe sembrare in contrasto con tale principio.

Il governo, tuttavia, intende garantire la progressività attraverso una serie di deduzioni e detrazioni, fornendo così alle fasce di reddito più basse una certa protezione fiscale.

Dalla riforma Draghi al nuovo piano di riforma

Il governo precedente, guidato da Mario Draghi, aveva già compiuto passi significativi in questa direzione. Con la Legge di Bilancio 2022, gli scaglioni Irpef erano stati ridotti da 5 a 4. Ora, il governo Meloni punta a ulteriori riduzioni, proponendo un sistema con solo 3 scaglioni. Questa evoluzione potrebbe portare a un’importante riqualificazione delle aliquote e delle soglie di reddito associate.

Quali sono le proposte?

Secondo quanto rilevato, attualmente i cambiamenti che il governo vorrebbe mettere in atto sono:

  1. Accorpamento degli scaglioni: la proposta principale vede la fusione della seconda e terza fascia, creando una fascia intermedia che copre i redditi tra 15.000 e 50.000 euro, con un’aliquota proposta al 27%. Questo passaggio favorirebbe in particolar modo chi rientra nella vecchia terza fascia, con una riduzione dell’aliquota impositiva potenzialmente fino al 7-8%.
  2. Riorganizzazione delle detrazioni e deduzioni: fondamentale per mantenere l’equità fiscale, il disegno di legge propone un riordino delle tax expenditures, comprese detrazioni e deduzioni. Il fine è garantire che, nonostante la flat tax, chi guadagna di più contribuisca proporzionalmente di più al sistema fiscale.
  3. Principio dell’equità orizzontale: per evitare disparità tra diverse categorie di contribuenti, il governo intende implementare misure che garantiscano un onere fiscale equo, indipendentemente dalla fonte di reddito.
  4. Modifica della No Tax Area: Si ipotizza un adeguamento della No Tax Area per i dipendenti e i pensionati, portandola a 8.500 euro, al fine di garantire una maggiore equità tra le diverse tipologie di reddito.

La riforma dell’Irpef è un argomento complesso che influenzerà la vita di milioni di italiani. Se da un lato la flat tax può semplificare il sistema fiscale, è fondamentale che il governo garantisca l’equità tra le diverse categorie di contribuenti.

La strada verso una riforma compiuta è ancora lunga e saranno necessari ulteriori dettagli e analisi prima di comprendere appieno tutte le implicazioni di questa proposta.

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