Riparte l’export Extra UE, crescita del 4,1%
L’export extra-UE riparte con una crescita del 4,1%, mentre gli acquisti dalla Russia subiscono un crollo. Dopo una pausa ad aprile, il mese di maggio registra segnali positivi.
Le vendite ammontano a 27,3 miliardi di euro, secondo l’Istat, grazie a una crescita diffusa in diverse regioni del mondo, soprattutto in Cina e nel Medio Oriente, dove si riscontrano progressi a due cifre.
Importanti frenate dalla Russia
Tuttavia, le vendite sono state frenate soprattutto dalla Russia (-33%) e dagli Stati Uniti (-6%), mentre altrove si osservano segnali di crescita quasi generalizzata.
Se consideriamo i dati nel contesto più ampio, si notano notevoli progressi in termini di valore corrente, influenzati anche dagli effetti dei prezzi: prima della crisi, nel maggio 2019, le entrate mensili delle aziende italiane nell’export extra-UE ammontavano a 21 miliardi di euro, mentre ora sono superiori del 30%.
Da evidenziare anche l’impatto del calo dei prezzi dell’energia sulle importazioni nazionali, che scendono di quasi 14 punti nei confronti dei paesi extra-UE, registrando la quarta riduzione mensile consecutiva. Nei primi cinque mesi, le importazioni dai paesi extra-UE hanno subito una diminuzione di 18 miliardi di euro, equivalenti a una flessione superiore al 14%.
Una rivoluzione nelle relazioni commerciali con la Russia
La diversificazione delle fonti energetiche e il calo del valore del gas hanno portato a una rivoluzione nelle relazioni commerciali con la Russia.
Le vendite russe in Italia sono state quasi azzerate, con un crollo dell’86%. Nel maggio 2022, il deficit commerciale con la Russia superava i due miliardi di euro, ma attualmente, nonostante una riduzione delle nostre vendite a causa delle sanzioni, siamo in attivo per tre milioni di euro.
Anche nei primi cinque mesi dell’anno, il bilancio è molto diverso: nel 2022, il deficit superava gli 11 miliardi di euro, mentre oggi è inferiore a mezzo miliardo.
La diminuzione dell’energia (-43%) ha migliorato il saldo commerciale complessivo dell’Italia con i paesi extra-UE, che è positivo per 4,5 miliardi di euro, rispetto a un passivo di 258 milioni di euro registrato a maggio 2022.
Il deficit energetico si è quasi dimezzato rispetto all’anno precedente, passando da -8,289 milioni di euro a -4,8 miliardi di euro, mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici è aumentato da 8 a 9,3 miliardi di euro.