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Aprire un bar in franchising: guida completa

Aprire un bar in franchising: guida completa
  • PublishedSettembre 19, 2023

Molti aspiranti imprenditori desiderano aprire un bar, un luogo dove esprimere la propria passione per il cibo e la bevanda, mentre interagiscono con una clientela variegata. Essere a capo di un’attività come questa può sembrare allettante, ma c’è molto da considerare prima di immergersi nell’apertura di un bar in franchising.

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Aprire un bar in franchising: l’Importanza della posizione

La prima fase fondamentale è la scelta dell’immobile. Ogni bar ha bisogno di un ambiente che corrisponda al target di clientela previsto. Ad esempio, un piccolo angolo caffè potrebbe andare bene per lavoratori alla ricerca di una pausa veloce, mentre una caffetteria più spaziosa potrebbe essere ideale per chi cerca un’esperienza più prolungata e rilassante. La posizione e la metratura dell’immobile sono cruciali.

Pianificazione

Prima di avviare qualsiasi tipo di attività, la pianificazione è essenziale. Questo passo si concretizza spesso in un business plan dettagliato, un documento che esplora ogni aspetto dell’attività proposta.

Nel contesto di un bar, questo dovrebbe coprire aree come la scelta della posizione, la definizione del target di clientela, i prodotti e i servizi offerti, le previsioni di vendita e profitto e una stima accurata dei costi iniziali e operativi.

Questo strumento non solo aiuta l’imprenditore a definire e affinare la sua visione, ma è anche essenziale per attirare potenziali investitori o ottenere finanziamenti bancari.

La Formazione

Anche se un business plan è una fondamentale guida sulla carta, l’esperienza e la formazione pratica sono insostituibili. Entrare nel mondo dei bar senza una solida comprensione del settore può portare a costosi errori.

Corsi specifici nel settore dell’ospitalità e della gestione dei bar possono offrire una profonda conoscenza su temi come la gestione delle scorte, l’ottimizzazione del servizio clienti, le tecniche di marketing specifiche per il settore e le normative in materia di sicurezza e igiene alimentare.

Alcune scuole offrono anche sessioni pratiche, dove gli studenti possono acquisire esperienza diretta in un ambiente simulato. Oltre ai corsi formali, lavorare o fare tirocinio in un bar esistente può fornire un’esperienza inestimabile.

Requisiti e Documentazione

Aprire un bar non significa semplicemente scegliere un luogo e iniziare a servire clienti. Prima di tutto, è essenziale assicurarsi che ogni aspetto legale e burocratico sia ben curato. Ogni Stato ha le sue normative specifiche, ma ci sono alcune costanti in molti paesi.

Documentazione e Autorizzazioni:

  • La Partita Iva e l’iscrizione al Registro delle Imprese sono solo la punta dell’iceberg. Prima di poter operare, è necessario ottenere diverse autorizzazioni, che variano in base alla tipologia del bar e ai servizi offerti.
  • Autorizzazioni Comunali: Queste includono permessi per l’esposizione dell’insegna e spesso un’approvazione della pianta del locale.
  • Licenze Alcoliche: Se si prevede di vendere bevande alcoliche, è essenziale ottenere le licenze appropriate. Questo processo può richiedere corsi di formazione, esami e verifiche delle strutture del bar.
  • Diritti SIAE: La musica è un elemento fondamentale per molti bar, ma è fondamentale assicurarsi di avere i diritti per la riproduzione musicale, pagando le dovute tasse alla SIAE.
  • Norme di Sicurezza e Igiene: Assicurarsi che il personale abbia le formazioni appropriate, come l’HACCP per la sicurezza alimentare e l’attestazione SAB. Per i locali di una certa metratura, è anche necessaria una certificazione antincendio.

I Costi

Mentre avviare un bar da zero può richiedere investimenti significativi (a partire da circa 100.000 € fino ai 200.000 euro, come indicato), esiste un’alternativa: il franchising.

L’apertura di un bar in franchising comporta una serie di costi, molti dei quali dipendono dal marchio specifico con cui si decide di affiliarsi e dal paese o dalla regione in cui si intende operare.

I costi da calcolare sono:

  1. Diritto di entrata (Fee d’ingresso): Questa è una quota iniziale che si paga al franchisor per entrare nel sistema di franchising. I costi possono variare notevolmente a seconda del brand.
  2. Costi di arredamento e ristrutturazione: Se il locale non è già attrezzato come bar, potrebbero esserci significativi costi di ristrutturazione. Inoltre, molti franchisor richiedono che il design e l’arredamento rispettino determinati standard o temi specifici.
  3. Acquisto di attrezzature: Questo include macchine per il caffè, frigoriferi, forni e altre attrezzature necessarie per il funzionamento del bar.
  4. Fornitura iniziale e inventario: Ciò comprende il primo acquisto di cibo, bevande e altri prodotti che saranno venduti nel bar.
  5. Costi di formazione: Molti franchisor offrono o richiedono programmi di formazione per i nuovi franchisee e il loro personale. A volte, questi costi sono inclusi nella fee d’ingresso, ma in altri casi potrebbero essere separati e variare da qualche migliaio di euro a 10.000 € o più.
  6. Royalties: La maggior parte dei franchisor richiede una percentuale delle vendite come royalty, che copre l’uso continuo del marchio, la pubblicità e il supporto continuo. Questa percentuale varia solitamente tra il 3% e il 10% delle vendite.
  7. Marketing e pubblicità: Sebbene una parte delle royalties possa essere destinata alla pubblicità a livello nazionale o regionale, potrebbe essere richiesto un ulteriore contributo per la pubblicità locale. Questo può variare a seconda delle esigenze e delle strategie promozionali.
  8. Altri costi: Ci sono molteplici altre spese come licenze, permessi, assicurazioni, servizi e affitto, tra gli altri.

In generale, aprire un bar in franchising potrebbe richiedere un investimento iniziale che varia da 30.000 € a oltre 200.000 €, a seconda del marchio e della location.

È essenziale leggere attentamente il contratto di franchising e, se possibile, consultare un avvocato o un consulente specializzato in franchising prima di procedere.

Perchè scegliere di aprire un bar in franchising

Il franchising è una formula che permette di avviare un’attività avvalendosi della forza e della notorietà di un marchio già affermato. Se si opta per questa strada, non si parte da zero.

Al contrario, si beneficia del supporto dell’azienda franchisor in molti aspetti, dalla fornitura di attrezzature e materie prime, all’assistenza durante l’iter burocratico, fino alla formazione e alle strategie di marketing.

Economicamente parlando, il franchising può offrire una soluzione più accessibile rispetto all’apertura di un bar autonomo. Ad esempio, un investimento iniziale può aggirarsi intorno ai 30.000 €, con un impegno contrattuale che varia solitamente tra i 3 e i 5 anni.

La forza del franchising risiede anche nella riconoscibilità del marchio. I clienti sono spesso più propensi a visitare un locale di cui riconoscono il nome, associandolo a standard di qualità e affidabilità.

Considerazioni Finali

Prima di intraprendere questa avventura, è essenziale fare una profonda riflessione e valutare attentamente ogni aspetto, dal finanziario al burocratico. Mentre l’idea di possedere un bar può sembrare affascinante, la realtà di gestire un’attività può presentare sfide inaspettate.

Tuttavia, con una preparazione adeguata, il supporto giusto (specialmente se si opta per il franchising), e una passione genuina per il settore, il sogno di aprire un bar può diventare una realtà proficua e gratificante.

In conclusione, aprire un bar in franchising, è un’impresa che richiede dedizione, ricerca e pianificazione. Con le giuste risorse e una visione chiara, questo sogno può effettivamente trasformarsi in una carriera di successo.

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