3° Rapporto Censis sulla connettività: IA un’opportunità che ha bisogno di essere regolamentata
Il 3° Rapporto Censis con Wind 3 svolto sul tema della connettività ha raccolto il sentimento degli italiani nei confronti sia del mondo digitale sia di una delle ultime innovazioni ossia l’Intelligenza Artificiale. Il rapporto svolto sulla connettività ha voluto analizzare e interpretare le dimensioni della digital life della società italiana. Le connettività impiegate, il significato sociale, il modello di finanziamento per riuscire a garantire, senza alcuna discriminazione economica, l’accesso a Internet.
3° Rapporto Censis: ridurre il digital divide e cogliere le opportunità della nuova era digitale
L’accesso per tutti è garantito dalle Telco che cercano di praticare dei costi per gli utenti che siano particolarmente bassi. Nonostante ciò è necessario comunque delineare dei modelli di finanziamento differenti. Oltre all’accesso al mondo digitale, cercando soluzioni che permettano di ridurre il più possibile il Digital Divide, il presente rapporto vuole analizzare e interpretare anche aspettative e preoccupazioni degli italiani sulle nuove tecnologie più rilevanti del momento, iniziando proprio dall’Intelligenza artificiale.
La maggior parte degli italiani pensa che questa sia una possibilità interessante che porterà dei notevoli benefici alla nuova era digitale, apportando miglioramenti su diversi ambiti da quello formativo, alla sanità, alla gestione della vita urbana.
Intelligenza Artificiale: i giovani i più positivi sulla sua adozione
L’indagine ha cercato di indagare sui giudizi espressi dagli italiani in merito all’intelligenza artificiale e all’impatto che potrà avere sul futuro. Riguardo l’IA i giovani sono i più positivi, il 55,3% infatti la considera una buona opportunità, invece tra i laureati si esprime un consenso positivo al suo impiego e sviluppo, pari al 59,2% degli intervistati.
Il 61% degli italiani sta auspicando per il momento però una moratorio. Sono in molti a ritenere che sarebbe, almeno per un periodo, allentare o sospendere le ricerche sull’Intelligenza Artificiale per riuscire a concordare le regole in grado di poter evitare eventuali problematiche legate alla generazione di false notizie e anche alla gestione dei dati.
Tra i più cauti nei confronti dell’AI ci sono gli anziani, le persone che hanno un basso titolo di studio (71,4%) e infine le donne (64,8%). Del resto, con un punto di vista più generale, è possibile vedere con ben l’81,6% degli Italiani ritiene molto urgenti l’introduzione di una legislazione, con leggi chiari, regolamenti molto precisi per riuscire ad evitare che lo sviluppo così rapido delle tecnologie digitali possa porre nelle “mani” sbagliate degli strumenti eccessivamente potenti.
Tra gli intervistati solo l’8,4% si è dimostrato contrario a introdurre delle regole stringenti, mentre il 10,1% afferma che ancora non ha un’opinione in merito. Per quanto riguarda il “rischio di tipo apocalittico” ben il 38,4% lo ritiene plausibile, il 40,1% invece crede che ciò sia impossibile, mentre il 21,5% non ha alcuna opinione sul tema.