Innovazione

Google: le novità della Search Generative Experience

Google: le novità della Search Generative Experience
  • PublishedNovembre 14, 2023

Google, la compagnia all’avanguardia del motore di ricerca, ha recentemente introdotto una funzionalità innovativa nella versione beta della sua Search Generative Experience, potenziando il motore di ricerca con l’intelligenza artificiale generativa.

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Fin dalla sua nascita, Google ha funto da bussola digitale, guidando gli utenti attraverso il vasto oceano di contenuti web per trovare le informazioni più pertinenti e complete.

Ora, il gigante della ricerca sta percorrendo un sentiero evolutivo, trasformandosi da mero intermediario a una fonte autonoma di risposte, elaborando in modo autonomo le informazioni grazie all’intelligenza artificiale.

I progressi dell’AI di Google gli permettono di riscrivere il ruolo del motore di ricerca

Nella primavera di quest’anno, Alphabet, la società madre di Google, ha svelato al mondo la Search Generative Experience attraverso un post sul suo blog.

Con entusiasmo tipico delle grandi novità, Alphabet ha proclamato: “Grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale generativa, stiamo riscrivendo il ruolo del motore di ricerca. Questa tecnologia all’avanguardia ci permette di indagare nuovi tipi di query che mai avremmo pensato fossero alla portata della Ricerca, trasformando così il modo in cui le informazioni vengono organizzate e interpretate per facilitare l’utente nella comprensione del mondo.

Nuovi modelli basati sui principali sistemi di machine learning

Google sta anche esplorando il terreno del lavoro offline, sperimentando come migliorare la ricerca attraverso l’intelligenza artificiale generativa.

Questa si manifesta attraverso un processo simile a quello adottato da ChatGPT e da altri Large Language Models: sistemi di machine learning che generano testo, come Bard, rielaborando la mole di informazioni presenti nei siti web per fornire risposte coerenti alle ricerche degli utenti.

In sostanza, diventa un mediatore di risposte, un risparmiatempo grazie alla capacità dell’Ai di aggregare dati da fonti diverse e sintetizzarli in paragrafi o liste.

Dopo tre mesi di prova, Google ha recentemente annunciato di aver raffinato l’esperienza per una maggiore precisione, presentando aggiornamenti che integrano più immagini e video nelle ricerche, migliorando la visualizzazione dei collegamenti e altro ancora.

In dettaglio, l’app Google su dispositivi mobili consentirà agli utenti di estrarre i punti salienti di un articolo con un semplice tocco. Questa funzione, battezzata “SGE durante la navigazione“, è stata lanciata come sperimentazione in Search Labs, e sarà presto estesa anche a Chrome su desktop.

L’obiettivo è di testare come l’intelligenza artificiale generativa possa assistere l’utente a trovare rapidamente il nocciolo della questione.

Tuttavia, emergono perplessità sull’impatto che la Search Generative Experience potrà avere. C’è chi si domanda come questo cambiamento influenzerà il panorama web.

Gli utenti, avendo accesso a risposte immediate fornite dall’intelligenza artificiale di Google, potrebbero non essere più indotti a navigare attraverso i link esterni, soddisfatti dai riepiloghi generati.

Cosa succederà nell’era dei contenuti prodotti da AI?

Per i creatori di contenuti e gli editori, ciò rappresenta una nuova sfida: ripensare un modello di business sostenibile in un’epoca in cui la generazione di contenuti AI potrebbe diventare dominante.

La questione fondamentale che si pone è: cosa accadrà alla diversità e alla ricchezza informativa del web se gli utenti smettono di seguire i link, limitandosi ai riepiloghi di Google? Questa è una domanda alla quale, per ora, Google non ha fornito risposte.

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