Innovazione

Pause AI: da Bruxelles c’è chi cerca di fermare l’intelligenza artificiale

Pause AI: da Bruxelles c’è chi cerca di fermare l’intelligenza artificiale
  • PublishedGiugno 13, 2023

L’impatto potenziale dell’intelligenza artificiale (IA) sull’umanità sta sollevando crescenti preoccupazioni per alcuni esperti. Un’organizzazione con sede a Bruxelles chiamata PauseAI ha cercato di esercitare pressioni sull’Unione Europea affinché si fermi il lancio di sistemi di intelligenza artificiale sempre più potenti.

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Negli ultimi mesi, nuovi strumenti come ChatGPT hanno sollevato timori riguardo alla possibilità che l’IA porti alla perdita di milioni di posti di lavoro o generi disinformazione, soprattutto durante le elezioni.

Secondo il fondatore di PauseAI, questi potenti sistemi potrebbero presto superare in astuzia e persino manipolare gli esseri umani. E se le persone cercheranno di interferire o di spegnerli, tali tecnologie potrebbero resistere.

Fondatore di Pause AI: chiede all’UE di indire un vertice sul tema

Esiste anche la preoccupazione che le aziende possano concedere una maggiore autonomia ai sistemi di intelligenza artificiale, collegandoli a infrastrutture vitali come le reti elettriche o addirittura alle armi. Pertanto, il fondatore di PauseAI chiede all’UE di guidare un vertice internazionale su questo tema.

Joep Meindertsma, il fondatore di PauseAI, afferma: “Dobbiamo chiedere ai governi di organizzare un vertice e attuare una moratoria, una pausa nello sviluppo di questi pericolosi sistemi. Ma ciò deve accadere a livello internazionale, perché se avviene solo a livello nazionale, ci saranno molte argomentazioni contrarie. Le nazioni competono tra loro così come le aziende. Non possiamo semplicemente chiedere gentilmente alle aziende di interrompere lo sviluppo di tali tecnologie a causa delle intense pressioni competitive. Questo vale anche a livello nazionale. Pertanto, è necessario un vertice internazionale per affrontare queste questioni“.

PauseAI non è l’unica voce che suona l’allarme su questo problema. A giugno, Rishi Sunak, primo ministro britannico, è diventato uno dei primi leader mondiali a riconoscere la potenziale minaccia “esistenziale” di sviluppare un’IA “superintelligente” senza adeguate salvaguardie.

Recentemente, centinaia di ricercatori e dirigenti nel settore tecnologico hanno firmato una lettera aperta che avverte come l’IA potrebbe un giorno rappresentare una minaccia per l’umanità.

Tuttavia, alcuni sostengono che l’IA sia ancora troppo sottosviluppata per costituire una minaccia esistenziale e che i problemi a breve termine, come le risposte distorte o errate, siano le maggiori preoccupazioni attuali.

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