Si possono costruire parchi solari in orbita: i risultati del primo esperimento

C’è molta più sensibilità attualmente nei confronti delle possibilità date dallo sfruttamento delle energie pulite, in particolare da ciò che si può ricavare dall’energia solare. Le opportunità sono davvero tante e si è perfino instaurata l’idea di catturare l’energia solare dallo spazio, per poi portarla fino al nostro pianeta.

Non è soltanto un’idea teorica, ma sono stati fatti degli esperimenti concreti in questo senso, anche attraverso delle ricerche specifiche. Per esempio, possiamo ricordare ciò che hanno fatto gli esperti delle università di Surrey e Swansea, che hanno messo a punto un metodo che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di porci nei confronti delle energie rinnovabili. Tutto questo tramite un satellite con celle solari.

Come è stato condotto l’esperimento dell’energia solare in orbita

L’esperimento si è basato sull’utilizzo di un satellite artificiale ed è durato per un arco di tempo di sei anni. Il satellite durante questo periodo di tempo ha esplorato 30.000 orbite. I pannelli fotovoltaici che si trovavano a bordo dell’oggetto volante sono stati costruiti in maniera da resistere alle condizioni difficoltose che spesso si trovano nello spazio, come, per esempio, le radiazioni solari e i cambiamenti termici.

È stato un vero e proprio successo, perché ha dimostrato che prima o poi avremo la possibilità di mandare impianti fotovoltaici in orbita per rifornire la Terra di energia pulita. In particolare, i pannelli solari utilizzati nell’esperimento sono stati costruiti con tellururo di cadmio, un materiale che dà la possibilità di generare più energia rispetto alle tecnologie attuali, con l’opportunità anche di mantenere più contenuti i costi di realizzazione.

Le prospettive future dei pannelli solari in orbita

Si tratta di una vera e propria innovazione, che si configura come una rivoluzione nell’ambito dello sfruttamento delle energie rinnovabili e delle garanzie che potrebbero dare per la Terra. Infatti, potremmo beneficiare di un’energia pulita più abbondante e continua e in questo modo si stimolerebbe un mercato in espansione anche per ciò che concerne il settore delle applicazioni spaziali.

Ci sono, comunque, delle questioni aperte su queste applicazioni, perché riguardo all’impatto ambientale bisognerebbe avere a che fare con quanto influirebbero sull’ecosostenibilità i lanci spaziali, che molte volte comportano emissioni nocive di anidride carbonica.