Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Pasquale Gangemi CEO e Co-Founder, insieme a Diego Stramezzi, di Seed, società specializzata in consulenza strategica digitale con focus su SEO, CRO e Web Analytics, che ha rapidamente attirato l’attenzione di brand nazionali e internazionali, andando a costituire un portfolio di clienti di alto livello, traversali per settore, tra cui ad esempio Sundek, PerDormire, Sotheby’s, Fineco, Telepass, MediaWorld, Haier, Sorgenia, Nomination, Visit Trentino e molti altri.
Pasquale Gangemi nato a Reggio Calabria nel 1985, è un esperto di Digital Marketing con oltre 20 anni di esperienza. Fin da bambino ha mostrato una passione per la tecnologia, creando il suo primo sito web a soli 13 anni. Ha studiato Economia Aziendale all’Università di Messina e ha conseguito un Master in Marketing e Comunicazione Digitale presso l’Università di Camerino.
Nel corso della sua carriera, ha avviato progetti personali di successo come seospecialist.it e infografiche.com, e nel 2011 ha vinto un contest SEO che ha confermato la sua vocazione professionale. SEO Specialist fino al 2013, è poi stato per diversi anni Head of Operations e in seguito Director di quella che era divenuta la maggiore agenzia italiana per dipendenti dedicati alla SEO e fatturato.
Pasquale è anche un apprezzato formatore, e ha insegnato presso istituzioni come l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Genova, SUPSI, 24ORE Business School ed ELIS Corporate School.
In questa intervista, Pasquale ci fornisce una sua visione sul mondo del Digital Marketing attuale e ci racconta quali sono state le sfide che ha affrontato per fondare la sua azienda insieme al socio Diego Stramezzi.
Potresti parlare un po’ della storia della tua azienda e del suo focus principale? Come sei arrivato a fondare la tua azienda e quali sfide hai affrontato nel corso degli anni?
«Seed si occupa di fornire ai propri clienti una consulenza personalizzata, dove la visione strategica contribuisce non solo al raggiungimento degli obiettivi di business, ma anche a supportare decisioni determinanti in ambiti collaterali.
Diego Stramezzi ed io abbiamo fondato Seed perché volevamo creare qualcosa che facesse stare bene le persone, sia quelle che lavorano con noi che i nostri clienti e collaboratori.
C’è un forte preconcetto in giro relativamente alle agenzie: chi ha fatto investimenti SEO spesso dice di aver incontrato solo “fuffa”, mentre noi vogliamo essere trasparenti e portare solo risultati reali. Allo stesso modo, chi ha lavorato in certi ambienti d’agenzia ne conserva un ricordo fatto di ansia e stress: da noi non è così, le persone che lavorano in Seed hanno il diritto di venire in ufficio – oppure di lavorare in remote – con il sorriso sulle labbra.
Ecco perché facciamo formazione gratuita per i clienti e aggiornamento costante per i colleghi, oltre a cercare di fare scouting delle persone di cui abbiamo bisogno mesi prima che partano i nuovi progetti, in modo da essere sempre “sovrastaffati”. Questo garantisce, da un lato, la migliore qualità possibile nell’output che eroghiamo ai clienti, dall’altro, ritmi di lavoro sostenibili per il team».
Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine per la tua azienda e come speri di raggiungerli?
«Dopo aver chiuso il primo anno di attività superando 1,5M di euro di fatturato, siamo convinti che proseguiremo nella direzione della crescita e dell’innovazione, grazie alla fiducia dei nostri clienti, ai nuovi progetti appena iniziati e alla vittoria in molte gare importanti dall’inizio dell’anno. L’obiettivo è chiudere il 2024 toccando i 2,5M di fatturato.
Parliamo però anche di lungo termine, perché l’obiettivo sull’anno è solo una piccola parte della visione più ampia. L’obiettivo è costruire qualcosa in cui crediamo, portare avanti un business che si sostenga su di una crescita sostenibile e, come accennavamo prima, creare un posto dove le persone siano felici di lavorare, senza ansia.
Facciamo un lavoro bellissimo, non ha senso viverlo male e con troppo stress».
Quali sono le principali sfide che affronti nel tuo settore e come le affronti?
«A livello tecnico, la sfida del settore più recente è ovviamente l’AI, che può essere vista molto bene…o molto male. Ci può facilitare ma non ci si può fare completo affidamento, non ancora, perché non è così evoluta: conosce tutto – il che è incredibile! – ma in modo superficiale. La sfida è integrarla nei flussi e nelle attività per velocizzare il lavoro, efficientare i budget dei clienti e concentrarsi sulla strategia.
In Seed, infatti, stiamo eliminando le attività routinarie, automatizzandole. Abbiamo usato l’intelligenza artificiale in progetti reali, in accordo con alcuni clienti, in modo cauto ma profittevole. Nel 2023 abbiamo anche rilasciato un paper sull’adozione dell’AI in Italia e un webinar sul futuro della SEO, che andremo ad aggiornare e a riproporre nel 2024. Stiamo pensando a un ulteriore approfondimento sul tema per settembre…ma per ora non vogliamo fare spoiler!
Su un altro piano, a livello organizzativo, l’altra sfida costante sono sempre le persone, da integrare nel team e coinvolgere nei progetti. Ci sono sempre meno professionisti disponibili e la formazione sui temi digitali è, paradossalmente, ancora non a livello. Il panorama è molto frammentato, ci sono tantissimi talenti ma bisogna scovarli, perché spesso sono nascosti in piccolissime realtà o lavorano da soli».
Come ti mantieni aggiornato e ispirato nel tuo campo e nella tua vita personale?
«Facendo una battuta, ti dico che io mi sento un po’ come ChatGPT: leggo tantissimo, mi informo su mille temi, cercando di avere una visione trasversale di tutto. Sono curioso di natura, quindi mi viene istintivo. Sulle tematiche che riguardano il mio lavoro e la mia azienda, il modo in cui approfondisco davvero e mi tengo aggiornato è parlando con le persone: con i clienti e con il team, facendo one-to-one mensili e formazione interna ricorrente. E ovviamente partecipando a eventi di settore interessanti, come l’ultimo NetComm Forum che ci ha visto protagonisti insieme al cliente Versace: nelle prossime settimane sveleremo il calendario dei prossimi eventi, che saranno numerosi… stay tuned».
Qual è il tuo motto o il tuo modo di pensare che guida la tua vita e il tuo lavoro?
«Questa è la domanda più difficile. Ricondurre tutto ad un solo motto è complicato.Sono convinto che tutto è possibile: che se vivi bene lavori meglio (e viceversa) e che da imprenditori bisogna incentivare gli errori. Tutto è possibile perché alcuni limiti ce li autoimponiamo o ci vengono imposti senza un reale motivo, ci sono quasi sempre delle vie alternative per raggiungere lo stesso risultato. Questo risultato può essere raggiunto solamente se si è disposti a sbagliare; per farlo, però, non bisogna aggiungere ansia o stress.
Ad esempio, tramite l’inserimento di obiettivi aziendali sul team operativo. Gli obiettivi devono essere degli imprenditori e non dei professionisti che lavorano in azienda. I membri del team, se lo vogliono, possono richiedere un confronto per avere più chiara l’evoluzione del loro percorso di crescita personale insieme all’azienda».
Grazie a Pasquale Gangemi per le sue parole! Alla prossima intervista!