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Decreto contro il caro-voli: tensioni tra compagnie aeree e governo italiano

Decreto contro il caro-voli: tensioni tra compagnie aeree e governo italiano
  • PublishedSettembre 9, 2023

Ryanair riduce le rotte mentre EasyJet chiede una revisione della decisione

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Le controversie tra il governo italiano e le compagnie aeree low cost stanno raggiungendo il punto di ebollizione dopo l’approvazione del “decreto Omnibus” il 7 agosto scorso.

Come riportato da “Il Sole 24 Ore”, il decreto mira a mettere fine agli algoritmi che incrementano i prezzi per le rotte nazionali dirette alle isole in periodi di alta domanda, e impedisce di fissare le tariffe basandosi sulla profilazione web o sul modello di dispositivo utilizzato dal cliente.

Ryanair, in risposta, ha annunciato la cancellazione di tre rotte nazionali e una riduzione delle frequenze su altre sette. La compagnia ha ritirato i voli da Cagliari a Trieste, e da Alghero a Bari e Treviso. Inoltre, ha ridotto i servizi su sei collegamenti nazionali essenziali, tra cui quelli per Roma, Milano, Catania, Napoli e Venezia, e un collegamento a Bruxelles.

EasyJet, dall’altro lato, ha esortato il governo italiano a rivedere le decisioni prese, sottolineando che il decreto potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi dei voli e contravvenire al principio di libertà tariffaria sancito dalla normativa dell’Unione Europea.

Sempre più voli cancellati dopo la decisione del governo italiano

La tensione tra le parti ha portato a una serie di agitazioni nel settore del trasporto aereo. All’aeroporto di Fiumicino, su un totale di 450 movimenti aerei programmati, sono stati cancellati una cinquantina di voli, prevalentemente su rotte interne o europee.

Oltre allo sciopero proclamato dai controllori di volo, anche piloti e assistenti di volo di diverse compagnie low cost, tra cui Ryanair, Malta Air, CrewLink ed EasyJet, hanno aderito alle proteste.

La Commissione Europea monitora la situazione

A livello europeo, la Commissione sta attentamente monitorando la situazione. “Stiamo contattando le autorità italiane per avere maggiori dettagli sulle misure adottate”, ha dichiarato un portavoce dell’organo esecutivo.

Il portavoce ha inoltre sottolineato l’importanza della concorrenza sostenibile e della fissazione libera dei prezzi come garanzia per prezzi accessibili nei mercati del trasporto aereo liberalizzati.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha assicurato che il governo ha avuto colloqui con tutte le compagnie aeree coinvolte e ha annunciato un tavolo collettivo per discutere la situazione. All’incontro, previsto per giovedì prossimo, parteciperanno rappresentanti delle compagnie, delle Regioni, dei gestori degli aeroporti, delle autorità di controllo e del sistema ferroviario.

La questione rimane aperta e il futuro del trasporto aereo italiano pende in bilico tra la necessità di garantire prezzi accessibili ai consumatori e le esigenze delle compagnie aeree in un settore già messo a dura prova dalla recente crisi globale.

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