Da quando Elon Musk ha acquisito X (precedentemente noto come Twitter) nel 2022, la piattaforma ha visto un declino costante nella sua reputazione, culminando in un punto critico proprio nel corso del 2024.
Recenti studi, come quello condotto da YouGov, indicano che la percezione pubblica di X è ai minimi storici, con un significativo aumento delle opinioni negative tra gli utenti e il pubblico in generale.
Questo declino si inserisce in un contesto più ampio di controversie legate alla gestione della piattaforma da parte di Musk, che include sia la diffusione di contenuti controversi che una recente causa con l’antitrust.
Il declino della reputazione di X
Secondo il sondaggio YouGov, il 42% degli utenti giornalieri di X ha una visione negativa della piattaforma, mentre il 51% dei non utenti la percepisce in maniera sfavorevole. Questi numeri rappresentano un netto peggioramento rispetto agli anni precedenti e indicano una crescente insoddisfazione nei confronti della gestione di Musk.
Inoltre, il 62% degli utenti giornalieri ritiene che X offra “troppa libertà” per la pubblicazione di contenuti offensivi o dannosi, una preoccupazione condivisa anche dal 48% del pubblico generale e dal 58% degli utenti non giornalieri.
Al contrario, solo il 12% degli intervistati ritiene che X riesca a bilanciare adeguatamente libertà di espressione e moderazione dei contenuti, e appena il 5% considera la moderazione sulla piattaforma eccessivamente rigida. Questi dati suggeriscono che una parte significativa degli utenti percepisce un deficit nella capacità di X di gestire contenuti problematici, compromettendo così la sua reputazione.
Il ruolo di Elon Musk nelle controversie
Elon Musk è una figura polarizzante e il suo coinvolgimento diretto nella gestione di X ha esacerbato le tensioni. Un aspetto significativo del declino della reputazione della piattaforma è legato ai recenti tweet di Musk, che hanno suscitato indignazione a livello internazionale.
Durante le rivolte di estrema destra nel Regno Unito, Musk ha risposto a un post su X dichiarando che “la guerra civile è inevitabile”. Inoltre, ha condiviso un articolo falso, poi rimosso, che suggeriva la costruzione di “campi di detenzione” nelle isole Falkland, contribuendo a diffondere disinformazione.
Queste azioni hanno attirato critiche severe, compresa la condanna del primo ministro britannico Keir Starmer, il cui portavoce ha affermato che non esiste alcuna giustificazione per tali commenti.
Tuttavia, nonostante queste controversie, lo studio di YouGov ha rilevato che l’opinione pubblica su Musk non è cambiata significativamente dopo le rivolte.
Circa il 64% dei britannici ha un’opinione negativa di Musk, mentre solo il 17% ne ha una positiva, dati che sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto agli anni precedenti.
La causa antitrust contro la WFA
Parallelamente alle controversie legate ai contenuti, X è stata coinvolta in una recente causa antitrust contro la World Federation of Advertisers (WFA) e la Global Alliance for Responsible Media (GARM). Musk e la CEO di X, Linda Yaccarino, hanno accusato queste organizzazioni di violare la legge statunitense sulla concorrenza attraverso un presunto “boicottaggio illegale”.
La causa è basata su un rapporto della Commissione giudiziaria della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, che ha indicato che le azioni di GARM potrebbero essere illegali ai sensi delle leggi antitrust.
Di conseguenza, la WFA è stata costretta a sciogliere GARM a causa della mancanza di risorse finanziarie, una decisione che ha deluso molti all’interno del settore.
Paul Bainsfair, direttore generale dell’IPA, ha sottolineato l’importanza di GARM nel combattere i contenuti illegali e dannosi online, evidenziando come la sua chiusura rappresenti un colpo significativo agli sforzi per migliorare gli standard nel settore dei media digitali.
La percezione pubblica di X e il futuro della piattaforma
Il declino della reputazione di X è avvenuto in un contesto di crescente scetticismo nei confronti di Elon Musk e delle sue decisioni.
Da quando Musk ha rinominato la piattaforma da Twitter a X, la risposta del pubblico è stata tiepida, con solo il 4-5% degli utenti che utilizzano effettivamente il nuovo nome. Inoltre, la maggior parte delle persone continua a riferirsi alla piattaforma come Twitter, un segnale che il rebranding non ha avuto l’effetto desiderato e che l’identità di X è ancora fortemente legata al suo passato.
Questa disconnessione tra l’intento di Musk e la percezione pubblica riflette una sfida più ampia che X deve affrontare per mantenere la sua rilevanza e attrattiva. La piattaforma è in una posizione precaria, dove le sue scelte di gestione, soprattutto in termini di moderazione dei contenuti e di comunicazione pubblica, stanno allontanando sia gli utenti esistenti che i potenziali nuovi iscritti.